domenica 30 maggio 2010

"CASTING PER PROTAGONISTI NUOVO CORTOMETRAGGIO IN PUGLIA"









La Bottega dell’Attore ricerca attrice di circa 25/37 anni, aspetto procace, anche non professionista e attore di 45/60 anni che abbia aspetto vissuto. I candidati devono avere fatto almeno un’esperienza teatrale o filmica ed avere una buona dizione. Le riprese si terranno in Puglia tra Lucera e Foggia nel mese di Settembre/Ottobre 2010.

Ai candidati si richiedono: curriculum e 4 foto, primo piano, mezza figura e figura intera; le foto possibilmente realistiche, senza ritocchi con foto shop o altro programma. Inviare il materiale a: teatrostudiodauno@excite.itTitolo provvisorio: 'Proposta di lavoro'. Produzione Centro Sperimentale di Cinematografia La Bottega dell’Attore. Direttore della fotografia Sergio d’Offizi che ha all'attivo oltre 100 film, tra i quali numerosi successi di Alberto Sordi (Il Marchese del Grillo, Il tassinaro, Io e Caterina, Finché c'è guerra c'è speranza ecc.) e opere dei grandi nomi del cinema italiano come: Mario Monicelli, Pietro Germi, Steno, Sergio Corbucci e Massimo Troisi (Ricomincio da tre).Il film narra la vicenda di un raggiro subito da un truccatore disoccupato, un lavoratore dello spettacolo, uno dei cosiddetti precari “invisibili” che, bisognoso di occupazione, si affida a persone sbagliate. La regia è affidata a Pino Bruno, già premiato al 61° Festival Internazionale del Cinema di Salerno; recentemente ha fatto parte del cast de film “Il fiore del male”, nel ruolo del direttore del carcere con Kim Rossi Stuart e Valeria Solarino, mentre nel 2009 ha fatto parte del cast del film “Il grande sogno” con Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca, entrambi diretti da Michele Placido.

Per maggiori informazioni sulla produzione e regia, visitare il sito http://www.teatrostudiodauno.com/

giovedì 22 aprile 2010

Sul linguaggio.

Sul linguaggio.
Il linguaggio è una prerogativa dell'uomo, senza il quale non sarebbe tale. Non esiste infatti in nessun altro essere vivente un linguaggio simile per complessità e livello di elaborazione.
La capacità di linguaggio si è sviluppata nell'uomo a seguito di mutamenti strutturali della cavità orale. In particolare l'arretramento dell'ugola ha reso l'essere umano capace di esprimere una gamma sonora variegata, capace di garantire una non generica nomazione del mondo.
Tra i tanti aspetti che caratterizzano il linguaggio in questo post prenderemo in considerazione timbro, volume, e cadenza.

Timbro.
Il timbro è il risultato del modo con cui la voce viene elaborata nelle cavità addominali e facciali. Per avere un'idea di quanto complesse siano le operazioni che permettono l'elaborazione del linguaggio, basti considerare che durante la fonazione entrano in ballo la bellezza di più di 100 muscoli. Per meglio comprendere la complessità del timbro immaginiamo i due suoi estremi riportati su una retta. Da una parte avremo un'espressività monotona e piatta, vuota. Dall'altra invece una varietà immensa di alti e bassi, di risonanze e di modulazioni. Im mezzo ogni possibile combinazione tra questi ed altri fattori.
Il soggetto parlante deve essere in grado di combinare al massimo più elementi grazie a diversesollecitazioni interiori.
Per tutti quelli che volessero fare dell'arte della seduzione il proprio mestiere (politici,intrattenitori, cantanti, ecc.) padroneggiare il timbro vocale ed arrichhirlo di mille sfumature è il primo passo da compiere.

Volume.
A seconda della quantità di aria che emettiamo dai polmoni il volume può essere alto, basso, o medio. Tendenzialmente siamo avari e infatti propendiamo a risparmiare il fiato come se costasse moltissimo e quindi, risparmiandolo, spendessimo meno. In realtà per esprimerci bene abbiamo bisogno di tutta l’aria che immettiamo nei polmoni, e che non deve essere incamerata a seguito di inspirazioni rumorose o faticose. L’emissione deve essere adattata ad ogni esigenza espressiva al fine di renderla il più comunicativa possibile. Un linguaggio parlato con un volume troppo alto può essere fastidioso per chi ascolta allo stesso modo di uno parlato con volume basso, per questo vi invitiamo a non rimanere imprigionati nella gabbia di un volume costante. A proposito di pigrizia, la maggior parte di noi sicuramente si risparmia anche sul movimento delle labbra, limitando questo sforzo al minimo e tenendo la bocca quasi ferma. Anche questa è una brutta abitudine da perdere assolutamente. Perciò abituatevi a muovere molto le labbra - forzandole anche più del normale - per ritrovarle poi allenate a muoversi in modo soddisfacente. Potrete provare ad esempio a capire quello che dicono le annunciatrici TV RAI, che hanno sicuramente frequentato un corso di dizione, togliendo del tutto l'audio al televisore. Vi assicuriamo che dal solo movimento delle loro labbra sarà chiaro molto di quello che annunciano.

Cadenza.
La nostra abilità nell’emettere aria dai polmoni influisce anche sulla cadenza, che è il risultato di nostre sollecitazioni delle corde vocali.
La cadenza dunque non dipende soltanto dalla frequenza dei movimenti di articolazione dei fonemi, ma anche dalle pause che prendiamo tra una parola e l’altra, tra frase e frase, e tutti gli effetti con i quali riusciamo ad arricchire un discorso indistinto. Ognuno di noi parla ad una velocità personale che tende a rimanere sempre la stessa e che è influenzabile dal ritmo respiratorio che a sua volta dipende dalla propria volontà e da fattori emotivi. Particolari stati emotivi possono accelerare o rallentare il nostro parlare. Un comunicatore particolarmente abile è in grado di modulare la voce in maniera tale da variare anche la sua naturale cadenza.

mercoledì 21 aprile 2010

Come una cornamusa.

Come una cornamusa.

Per meglio comprendere il funzionamento dei nostri organi di fonazione possiamo azzardare il paragone con una cornamusa. Riguardo alla fonazione, infatti, il nostro corpo ha una struttura molto particolare composta da:
1) Una riserva d’aria che viene incamerata nei polmoni
2) Una cassa di risonanza posta nelle cavità addominali e in quelle facciali
3) Lo strumento vero e proprio che modula, e che è composto dalle corde vocali, dall’ugola, dal palato, dai denti, e dalla lingua

Punto 1. Da quanta aria immettiamo nei polmoni, e da quanta ne cacciamo quando parliamo dipende il volume della nostra voce. Respirando in modo corretto, potrete esercitarvi a variare opportunamente il volume della voce, per sfruttare al massimo le vostre capacità espressive. A tal proposito vi rimandiamo ai post sulla respirazione.

Punto 2. La maggior parte di noi, quando parla, fa risuonare la voce solo nella cavità facciale (gola, naso, bocca), rendendola così monotona e priva di emozioni. Per far risuonare la voce anche nelle cavità addominali bisogna mettere in funzione il diaframma, quel muscolo a forma di cupola che possiamo considerare il nostro baricentro e che separa la cavità addominale da quella toracica. Utilizzando con sapienza il diaframma è possibile conferire alla voce un timbro più autorevole, e profondo. Anche in questo caso, per arricchire la vostra voce di nuove capacità vocali dovrete esercitarvi con la respirazione.

Punto 3. Le corde vocali rappresentano la principale struttura per modulare la voce. Tutte le volte che le sollecitiamo con la nostra riserva d’aria entrano in vibrazione e variando continuamente di intensità consentono la migliore espressività del nostro linguaggio. Possiamo capire meglio il meccanismo vibratorio delle corde vocali paragonandolo a quello delle corde di una chitarra. Se le corde sono tese, il suono che la chitarra produce è alto e vibrante. Al contrario, se sono lente, il suono è cupo e profondo. Facendo vibrare al massimo le corde vocali, ad esempio parlando a lungo ad alta voce oppure gridando, potreste ritrovarvi senza voce, soprattutto se i vostri organi di fonazione non sono adeguatamente allenati. Il suono che le corde vocali dovrebbero trasmettere è un suono equilibrato, frutto di vibrazioni medie, e per tanto né troppo grave né troppo acuto. Da evitare che le vostre emissioni finiscano con l’appiattire la voce, rendendola monotona. La cadenza, cioè la velocità alla quale parlate, e il timbro, devono essere variati a discrezione. Solo con l’esercizio costante, imparerete a gestire al meglio le capacità vocali che andrete ad allenare.
Un vecchio proverbio dice: “È la varietà che diletta.” Fatene tesoro.
Al prossimo post.

martedì 20 aprile 2010

Foggia - Lezioni di Cinema con Sergio Rubini.

FOGGIA: GIOVEDÌ 22 APRILE 2010, ORE 17,30, LEZIONI DI CINEMA CON SERGIO RUBINI; ORE 21,00, CINEMA LALTROCINEMA, IL REGISTA INCONTRA IL PUBBLICO, A SEGUIRE LA PROIEZIONE DEL FILM “L’UOMO NERO”. INGRESSO RIDOTTO € 2,50.

Giovedì 22 marzo 2010, ore 17,30, per la sessione Cinema Stage, Sergio Rubini terrà Lezioni di Cinema alla scuola sperimentale di cinema de "La Bottega dell’Attore", diretta da Pino Bruno, presso Mediafarm. Alle ore 20,00, per la sessione Cinema Forum, Cinema Laltrocinema, Via Duomo 11 Foggia, il regista incontra il pubblico, a seguire la proiezione del film “L’uomo nero”. Ingresso ridotto € 2,50. RASSEGNA CINEMATOGRAFICA AMBITO 6^ EDIZIONE "LEZIONI DI CINEMA" 2010.
L’intervento di Rubini segue gli incontri già tenuti da Alessandro Haber (2 e 3 marzo), Giovanni Veronesi (5 e 6 marzo), Valeria Solarino (9 e 10 marzo) Sergio d’Offizi (13 e 14 aprile 2010).
Il prossimo appuntamento: Giovedì 29 Aprile 2010: CINEMA STAGE Scuola Sperimentale de La Bottega dell'Attore c/o MEDIAFARM Via San Severo Km 2 - Foggia Laboratorio di Cinematografia con Toni Trupia, sceneggiatore e regista. CINEMA FORUM Rassegna cinematografica (aperta al pubblico indistinto) presso LALTROCINEMA Via Duomo, 11 – Foggia. Ore 21,00, proiezione film "L'uomo giusto" di Toni Trupia, a seguire l'incontro- dibattito con il regista. Ingresso unico Euro 2,50. Nel mese di maggio prossimo è previsto l’intervento di Michele Placido e Jasmine Trinca. L'iniziativa è indetta dal Centro di Ricerca Teatrale & di Cinematografia de ‘La Bottega dell’Attore-Teatro Studio Dauno’, diretta da Pino Bruno. Partner Mediafarm. Con il parziale sostegno del MiBAC, dell’Assessorato al Mediterraneo Regione Puglia e con il patrocinio della Provincia di Foggia. In collaborazione con Circuito Cinema Cicolella e Alessandro Placido. Direzione organizzativa Maurizia Pavarini.

sabato 17 aprile 2010

La respirazione

Cari amici,
approfittiamo di uno dei nostri primi post per aprire una parentesi sulla respirazione e su quanto sia determinante per un corretto utilizzo della propria voce.
Nella cultura orientale si dà molta importanza alla qualità delle respirazioni profonde non solo come aiuto spirituale ma anche come coadiuvante per la salute e la longevità. Respirare bene significa controllare le proprie emozioni e le proprie paure, significa mantenere la mente lucida e pronta, e significa essere padrone di tutto il corpo e riuscire a muoversi senza tensioni e con armonia. Ogni gesto, se coadiuvato da una profonda respirazione, risulterà quanto mai naturale e fluido, riducendo al minimo lo sforzo per compierlo. Tutto questo spiega perché oggi molte discipline dedicano un’attenzione quasi maniacale alla respirazione. Il fine ultimo è trovare una migliore sintonia con il proprio corpo e sfruttare al massimo le proprie capacità (nello sport, nello studio, nel lavoro, in ogni azione).La respirazione in Oriente non è soltanto il processo di riempimento dei polmoni d’aria e l’espulsione di anidride carbonica e di altri residui, ma soprattutto la trasmissione dell’ossigeno, dell’energia, della vita, a tutti i tessuti del corpo attraverso il sangue.
Per respirare bene, si deve coinvolgere tutto il polmone. Lasciare inutilizzata parte di esso, in pratica quella più bassa, riduce la ventilazione e gli effetti benefici della respirazione. Ritmi di vita frenetica, situazioni frustranti e stressanti sono la causa principale di una respirazione scorretta, troppo consapevole ed innaturale. L’uomo tende a volere il controllo totale delle sue emozioni, piuttosto che lasciarsi ad andare ad esse, e questo provoca blocchi e irrigidimenti.La respirazione con le narici e la bocca, docile e lenta, ha l’obiettivo di calmare la mente, e di rigenerare tutto il corpo. La respirazione naturale è quella addominale. Avete mai fatto attenzione a come respira un bambino di pochi anni? Beh, se non l’avete fatto, vi invitiamo a farci caso. I bambini fino ai sei o sette anni, respirano in modo perfetto. Questo tipo di respirazione provoca un’intensa attività del diaframma e ci mette in contatto con il baricentro del corpo, il perno intorno al quale si sviluppa la vita: il ventre. Una buona respirazione è di grande beneficio generale. Il sangue viene reso più ricco di ossigeno, con notevole vantaggio di tutto il corpo che viene mantenuto sano, forte e giovane. Si inizia con una respirazione lenta concentrandosi poi sul processo di inspirazione e di espirazione. Il controllo non è mai forzato: è l’intenzione che avvia il movimento e che deve spingere l’aria fin nel basso ventre. Così facendo la respirazione si fa naturale. Dovrete divenire consapevoli della vostra respirazione, trattenere per qualche secondo l’aria nel basso ventre e poi liberarla soffiandola dalla bocca. Ad ogni espirazione vi sentirete sempre più leggeri, e il flusso selvaggio dei pensieri si arresterà, o quanto meno allontanerete dalla mente gli avvenimenti dalla realtà esterna.
Per verificare la qualità della respirazione è sufficiente stendervi su un letto ed inspirare ed espirare come fate sempre, e mettendo una mano sull’addome, proprio sotto la gabbia toracica, dovreste sentire il ventre gonfiarsi e rilassarsi spinto dal diaframma. Se così non fosse, dovrete impegnarvi per tornare a farlo, proprio come quando eravate bambini.Potete allenarvi a questo tipo di respirazione rimanendo stesi sul letto e posando sull’addome un libro. Questo libro dovrete riuscire ad alzarlo e ad abbassarlo seguendo il ritmo del vostro atto respiratorio.Quando sarete riusciti a rendere spontanea la respirazione sarà sufficiente eseguirla costantemente in ogni momento della giornata. All’inizio vi capiterà spesso di tornare a respirare come facevate prima, ma con un po’ di volontà, e col passare delle settimane, la respirazione addominale diventerà sempre più naturale.
Per aumentare la capacità respiratoria è utile esercitarsi nell’apnea: dopo un’inspirazione profonda trattenete il respiro nell’addome e cronometrate la vostra resistenza per valutare i miglioramenti. Vi ricordiamo che non vi interessa battere un record di immersione ma soltanto gestire al meglio la vostra capacità respiratoria.

Provate a leggere le frasi che seguono con una sola inspirazione e vedete fino a che punto riuscite ad arrivare. La punteggiatura è stata volutamente omessa.


PROVIAMO A VEDERE COME VE LA CAVATE CON LA LETTURA TUTTA DI UN FIATO DI QUESTE POCHE RIGHE CHE MAGARI VI PERMETTERANNO DI CAPIRE QUAL È LA VOSTRA REALE CAPACITà RESPIRATORIA E QUANTO DOVRETE IMPEGNARVI PER RIUSCIRE A MIGLIORARLA E A RENDERLA Più EFFICACE CERCATE DI LEGGERE FINO IN FONDO SENZA INTERROMPERVI E PROVANDO AD ARRIVARE AL TERMINE DI QUESTE FRASI ANCHE SE QUESTO COMPORTERà UN PICCOLO O UN GRANDE SFORZO

Se non siete riusciti a leggere questo blocco tutto di un fiato, state sicuri che molto presto riuscirete a farlo.

Buon lavoro,
con il nostro corso di dizione.

giovedì 15 aprile 2010

Prima di iniziare.

“E’ davvero possibile parlare bene grazie ad un blog?”

Se siete giunti a leggere questo post, è molto probabile che vi stiate ponendo una domanda del genere, come è giusto che sia. Noi, dal canto nostro, non possiamo fare altro che rispondervi in tutta franchezza che dipende solo da voi.
Con un poco di buona volontà, chiunque è in grado di padroneggiare le regole e gli accorgimenti indispensabili per parlare con un’ottima dizione, e come anticipatovi, qui troverete le regole, i consigli per metterle in pratica, e gli esercizi in continuo aggiornamento grazie ai quali affinare la vostra tecnica e quindi migliorarvi.
Quando abbiamo deciso di aprire questo blog, non lo abbiamo fatto con la presunzione di scrivere il miglior blog sull’argomento, ma abbiamo semplicemente puntato alla realizzazione di contenuti che permettessero ai nostri lettori di entrare in possesso delle conoscenze e dei mezzi indispensabili per “parlare” correttamente la lingua italiana.

A chi è rivolto questo blog?

Nell’era della comunicazione globale, la risposta più immediata che ci viene in testa è: a tutti quelli che parlano! Ma, è ovvio, che almeno in teoria, esistono persone che proprio non ne potrebbero fare a meno. Ma purtroppo, appunto, questa è solo teoria. Basti pensare a come parla (per non dare peso alla sostanza di quello che dice) la maggior parte dei personaggi che i grandi network televisivi propongono ogni giorno. Ma torniamo a noi, che è meglio. Chi non dovrebbe commettere errori di dizione sono i professionisti che devono esprimersi in pubblico: professori, dottori, avvocati, politici, cantanti, manager, vocalist, ecc. A questi poi si aggiungono attori, speaker radio, presentatori, giornalisti, e tutti quelli che compaiono regolarmente davanti ad una telecamera per professione. Cosa che ahinoi non sempre è così.

In ogni caso, parlare bene, dovrebbe essere prerogativa di tutti. Immaginate di presentarvi ad un colloquio di lavoro in maniera impeccabile, indossando l’abito giusto, comportandovi seguendo le elementari regole della buona educazione, e cercando di apparire preparati e competenti, beh, parlare storpiando la lingua italiana non vi gioverà di certo. Il saper parlar bene permette di acquisire più fiducia in sé stessi, e consapevolezza nei propri mezzi, aumentando le possibilità di far capire a chi ascolta, che si è proprio la persona che fa al caso suo.
Questo è solo il più immediato dei vantaggi che può derivare da un corretto uso della lingua italiana. Potremmo continuare ed elencare migliaia di situazioni in cui l’essere padroni del contenuto di questo blog, potrebbe risultare importante o determinante, ma lasciamo libero spazio alla vostra fantasia.

Tenete presente che il suono della voce è il risultato di uno strumento musicale che noi tutti siamo chiamati a suonare in ogni momento. È proprio la voce ciò che maggiormente ci distingue dagli altri e ci rende unici. Essa è uno degli elementi che con più facilità ci permette di identificare qualcuno: pensate ai bravi imitatori, che trasformando la loro voce, sono in grado di far immaginare a chi ascota di essere un’altra persona.

Bisogna amare la propria voce, bisogna averne cura e bisogna saperne sfruttare tutte le potenzialità, ed è in questa direzione che il nostro blog intende indirizzarvi. I traguardi che potrete raggiungere dipenderanno dalla dedizione e dalla passione con le quali affronterete il corso di dizione di "Gente della Notte".

Con tutto il cuore, ci auguriamo che queste pagine possano davvero risultarvi utili.

In bocca al lupo!

Introduzione